L’idea di creare dei libri con le nostre mani è qualcosa che ci ha sempre affascinato. Per il laboratorio creativo del mercoledì di Primalotta, abbiamo deciso di proporre ai bambini dai 5-6 anni una delle tecniche raccolte da Agnese Baruzzi nel suo Libri fatti a mano, 25 tecniche per realizzare libri a casa, a scuola, in vacanza, con diversi materiali e livelli di abilità.
Noi abbiamo scelto un libro con i flap (come Trasformattrezzi) che trasformano quello che sembra in tutto quello che ci suggerisce la fantasia.
Un libro con alette da aprire per trasformare le figure: ogni pagina contiene una sorpresa che prende vita in modo inaspettato e sorprendente.
Per abituare i bambini a posare uno sguardo inconsueto sulle cose che li circondano abbiamo fatto precedere il laboratorio da alcune letture: in questo modo è stato più facile vedere la fantasia prendere forma tra le loro mani.
È stato incredibile vedere come un pomodoro rosso per alcuni fosse un palloncino, per altri un pesciolino, per altri ancora un lampadario, un rospo, un vaso di fiori o un porcellino!
Ecco i libri che ci hanno accompagnato in questo percorso: libri per bambini per allenare la fantasia e la creatività.
Sembra questo sembra quello
Mai fermarsi alle apparenze, astenersi sempre da un giudizio superficiale. Ciò che è sembra brutto potrebbe essere bello e viceversa. L’importante è capire che si può sempre sbagliare e che, spesso, ciò che è, non è come appare.
Ma che roba è?
Un giorno Bobo l’elefante trova un pezzo di stoffa a righe. Cosa sarà mai? Ma certo, è un cappello! E gli sta proprio bene. Kiki l’alligatore però non è d’accordo: è un mantello, ed è perfetto per lui. Peccato che Zazà la pecora non la pensi così: è chiaramente una gonna, proprio della sua taglia. Ma anche Lili la formica e Juju il pulcino vogliono quella ‘roba’. E tutti si mettono a litigare. Finché non scoprono una cosa davvero!
Vicino lontano
È sempre una questione di punti di vista, di messa a fuoco, del particolare o di una visione globale: in quella macchia che cosa ci vedi? Sono due orecchie o un millepiedi? “Troppo vicino, non so che cos’è. Un po’ più lontano, ecco chi è!”. Un altro albo senza parola dedicato ai piccoli per osservare, fare esercizio di vocaboli e fantasia.
Chi c’è sotto il cappello?
Non è un cappello, ma un elefante con il cappello, e il cappello più piccolo? Un pinguino con il cappello! Una storia che si ripete con la stessa struttura di pagina in pagina senza perdere l’effetto sorpresa e la voglia di andare a vedere come finisce, e la cosa bella è che una vera e propria fine non ce l’avrà mai. Tanti riferimenti artistici, da Magritte (Ceci n’est pax une pipe!) a Antoine de Saint-Exupéry (ne Il Piccolo Principe il cappello era in realtà un boa che digeriva un elefante).
Harold e la matita viola
Basta una matita per trasformare la realtà e dare forma alla propria immaginazione. Harold quella sera voleva fare una passeggiata al chiaro di luna: non aveva la luna, non aveva una strada, ma aveva una matita viola. La sua avventura si arricchisce ben presto di paesaggi e altri protagonisti, a volte particolarmente minacciosi, ma per fortuna Harold ha sempre con sé la matita viola per disegnare una via d’uscita e tracciare la strada verso casa. Basta ricordarsi dov’è la luna ogni sera: proprio lì, nella sua finestra. Le avventure di Harold continuano con La fiaba di Harold, in cui Harold decide di visitare un giardino incantato, conoscerà un re e avrà a che fare con una strega, e Harold nello spazio, che lo vedrà protagonista di una missione su Marte, in mezzo a dischi volanti e incontri con gli alieni.
Qualcosa da fare
Il piccolo orsetto è annoiato, non ha niente da fare. Così il papà lo porta a fare una passeggiata. Basta un legnetto, crack, che spezzato si trasforma in una matita per disegnare sulla terra. Qualche linea ed ecco una strada, qualche gradino e compare un scala a pioli per arrivare fin sulla luna. Un’avventura dopo l’altra negli scenari disegnati dalla loro fantasia, il papà ed il suo piccolo, riempiono la giornata di cose da fare, finché non torna l’ora di tornare a casa.