Nell’ultimo incontro del gruppo di lettura Perle, per lettori e lettrici 8-10 anni, che si è riunito in libreria sabato 5 novembre eravamo proprio tantissim*. Come ogni mese abbiamo parlato liberamente del libro appena letto, Hotel Bonbien di Enne Koens, abbiamo fatto una piccola merenda insieme, poi abbiamo scelto il nuovo libro da leggere tra un classico, una novità e un libro recuperato dal catalogo delle piccole e medie case editrici.
Per il mese di novembre abbiamo deciso di esplorare storie che avessero a che fare con un mistero da risolvere.
La partecipazione è libera e gratuita (se salti un incontro non ti veniamo a cercare, né dovrai pagare una multa salata), anzi, potrai raggiungerci la volta successiva con rinnovato entusiasmo. Puoi recuperare la presentazione dei tre libri proposti ascoltando i nuovi episodi del podcast e acquistare il libro in libreria acquistare o nello shop. Per tutti i lettori e le lettrici dei gruppi di lettura regaliamo una copia del Quaderno delle citazioni, personalizzato da Burabacio in esclusiva per i gruppi di lettura di Lotta.
Se non puoi raggiungerci fisicamente in libreria puoi unirti a noi e a fine lettura potrai condividere la tua esperienza di lettura commentando nel Telegram. Leggiamo insieme, anche a distanza!
E adesso veniamo alla scelta del libro del mese di novembre: La banda della zuppa di piselli. Il mistero della nonna. La versione fisica del libro contiene un QR Code per ottenere una copia digitale dell’audiolibro in omaggio.
È una storia che ci parla da vicino di guerra, rifugiati, integrazione, ma lo fa giocando. Giocando si può imparare una lingua straniera, si può imparare l’empatia e il rispetto per gli altri, si può imparare ad avere fiducia.
È la storia di come Nils ed Evi fondano una banda e di come la loro missione abbia a che fare con la nuova compagna di classe di nome Lina, ma anche di come insieme a Lina fondino una nuova banda, che ha a che fare con la nonna di Nils, una valigia piena di vestiti e tanti, ma proprio tanti barattoli di zuppa di piselli.
Da un giorno all’altro la nonna di Nils smette di cucinare il pranzo e passa sempre più tempo seduta davanti al telegiornale. Nel frattempo il salotto si riempie di montagne di vestiti, padelle, e barattoli di zuppa di piselli. È il momento che Nils, Evi e Lina aspettavano, finalmente la loro banda ha un caso da risolvere: il mistero della zuppa di piselli, ma ad intralciare le indagini ci sono anche Pit e Sofie, la banda dei Due Investigatori.
Continua a leggere oppure ascolta la presentazione nel nuovo episodio del podcast.
Se io ed Evi non fossimo diventati amici non sarebbe successo niente di tutto questo. Eravamo in terza elementare e la colpa fu della maestra. Evi aveva mollato l’ennesima gomitata ben assestata a Pit e a quel punto la maestra intervenne «Evi, adesso basta, da oggi ti siedi accanto a Nils».
Per sicurezza mi feci un pochino più in là e la osservai con la coda dell’occhio. C’è parecchio da osservare in Evi. Non sta ferma un secondo ed è diversa da tutti gli altri bambini che conosco. Ha una voce squillante, i capelli tutti spettinati e degli occhiali da dietro i quali, quando si arrabbia, ti guarda truce.
Quando Evi ebbe finito di sistemare le sue cose sul banco, rimaneva a malapena spazio per i miei quaderni. A quel punto sospirò, dondolò i piedi avanti e indietro, scrisse qualcosa su un bigliettino e me lo allungò. «Ai voglia di fare una banda?» chiedeva in una scrittura piuttosto incerta. Tutti gli altri della classe erano in una banda, solo io ed Evi no.
Così adesso Evi voleva fondare una banda tutta sua. Con me. Mi chiesi come sarebbe stato.
È la storia di come Nils ed Evi fondano una banda, di come questa banda abbia il covo a casa dei nonni di Nils, dove la nonna cucina dei deliziosi pranzetti, e di come la loro missione abbia a che fare con la nuova compagna di classe di nome Lina.
Lina è una nuova compagna di classe ed è una rifugiata. È arrivata in Germania insieme a suo padre e non parla ancora molto bene il tedesco. Sua mamma era dovuta rimanere in Siria per occuparsi della nonna malata e nessuno sapeva se era ancora viva. Quella terribile guerra civile aveva costretto alla fuga tantissime persone e molte famiglie erano state separate.
Ecco la missione della banda di Nils ed Evi: integrazione. Insegneranno a Lina il tedesco, mangeranno insieme, a casa dei nonni di Nils, faranno i compiti e giocheranno.
Le cose però cambiano in fretta e la vita tranquilla della banda finisce per essere messa sottosopra. Da un giorno all’altro la nonna di Nils smette di cucinare il pranzo e passa sempre più tempo seduta davanti al telegiornale. Nel frattempo il salotto si riempie di montagne di vestiti, padelle, e barattoli di zuppa di piselli. È il momento che Nils, Evi e Lina aspettavano, finalmente la loro banda ha un caso da risolvere: il mistero della zuppa di piselli, ma ad intralciare le indagini ci sono anche Pit e Sofie, la banda dei Due Investigatori.
Le ricerche però non avanzano di un millimetro. Avevano cercato “zuppa di piselli televisione” nel computer, ma l’unico risultato che era saltato fuori era stato un programma di cucina. Poi avevano provato con “televisione malattia” ed era uscito fuori che la televisione poteva farti venire di tutto e di più, dai problemi di cuore al diabete, ma niente che potesse spiegare lo strano comportamento della nonna, e poi non c’era nessun collegamento con la zuppa di piselli.
Quel giorno Nils ascolta frammenti di una conversazione tra il nonno e la nonna: la voce del nonno sembrava arrabbiata e allo stesso tempo sfinita e disperata, no, non si poteva continuare ad andare avanti così. Poi quella tra i suoi genitori che affermano di avere un piano. Era facile indovinare cosa stesse succedendo. La mamma era al telefono e il papà grugniva a tutto quello che diceva. All’inizio era tutto un “sì, capisco” oppure “ottima idea”, ma poi arrivò la bomba. La persona dall’altra parte del telefono doveva aver fatto una domanda e la mamma rispose forte e chiaro: “Il prima possibile. La cosa migliore sarebbe che mia madre potesse venire già domani mattina”.
La storia della banda della zuppa di piselli è una storia che ci parla da vicino di guerra, rifugiati, accoglienza, ma lo fa giocando. Giocando si può imparare una lingua straniera, si può imparare l’empatia e il rispetto per gli altri, si può imparare ad avere fiducia.